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Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?

Daniele Selmi
Jul 10, 2021
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I bambini passano un'età in cui fanno solo questa domanda.

C'è chi ha scritto libri incentrati esclusivamente su questo

Sono state composte innumerevoli canzoni che se lo chiedono...

Perché?

Non perché le hanno scritte… Perché è la domanda. No, non il perché della domanda, "perché?" è proprio la domanda.

Insomma, si chiedono PERCHÉ?

Why oh why

A questo punto, non so voi, ma io ho ufficialmente raggiunto la saturazione semantica per la parola "perché": quella cosa che capita quando ripeti talmente tanto una parola che non ha più un significato e diventa solo un suono, anche abbastanza strano… perché…

p-e-r-c-h-é...

pe-r-r-r-r-r-r-ché.

Why oh why

Scusate, torniamo al punto.

L'altro giorno stavo intervistando (per lavoro, sia ben chiaro) un venditore di carta (si) che ci ha detto che la sua domanda chiave per sbloccare anche il cliente più restio è - e cito:

Perché ti sei inventato di mettere su quest'azienda?

A suo dire non esiste imprenditore capace di resistere a questa domanda. Il che significa che 1) i suoi clienti sono tutti imprenditori e 2) i suoi clienti sono tutti casi patologici (o quasi) di personalità che oscillano tra l'egocentrica e l'istrionica che non sanno resistere all'opportunità di mettersi al centro dell'attenzione.

Why oh why
Pensavate di evitarvi i Simpson questa volta, eh?

Al netto di queste deduzioni, la domanda in se mi ha fatto pensare. Non gli chiede cosa gli piace del lavoro, se è soddisfatto, se lo consiglierebbe… gli chiede perché?

A ben pensarci è un interesse strano quello del perché: ci interessa perché alcune azioni vengono fatte, ma non tutte; ci interessa solo di quelle azioni che sono già di per sé interessanti. Non ci chiediamo perché qualcuno va a fare la spesa, perché va in bagno o perché ordina una pizza tonno e cipolla invece della diavola... anche sticazzi no? Ci interessa sapere perché qualcuno ha scelto di fare l'imprenditore, perché uno ha sopportato innumerevoli porte in faccia pur di fare l'attore, perché qualcuno spende innumerevoli ore a scrivere un libro senza la garanzia che qualcuno lo leggerà. Perché?

C'è poi un perché che assume una forma diversa, in circostanze e luoghi particolari, in correlazione a un crimine, dentro le porte di tribunali e distretti di polizia, sulle pagine di cronaca nera, il perché diventa movente. Qual è il movente? Perché gli Arsenio Lupin del mondo reale rubano quadri senza poi sapere cosa farsene? Cosa spinge una persona a diventare un assassino?

“... the more we learn, the less and less motive we find for suicide? But for murder, we begin to have a surprising collection of motives!”
... più apprendiamo e meno moventi troviamo per il suicidio? Ma per l'omicidio, iniziamo ad avere una collezione sorprendente di moventi!"

― Agatha Christie, Hercule Poirot: The Complete Short Stories

In ogni giallo che si rispetti il colpevole viene inquadrato grazie al movente. É cosi potente che è la prima cosa che ci guida quando cerchiamo un colpevole: "chi ne potrebbe trarre vantaggio?"

Tutte queste azioni sono - nel bene o nel male - straordinarie in quanto tali. Perché cerchiamo di aggiungere un ulteriore livello di significato? (si, crudele ironia del chiedermi il perché mentre mi chiedo il perché…)

Perché fai l'attore? Volevo fare l'attore

Perché ti sei fatto quel tatuaggio? Mi piaceva

Perché hai scritto un libro? Volevo raccontare una storia

Perché non ti fai i cazzi tuoi?

Credo che un possibile fil rouge che colleghi tutte queste azioni, più che essere loro stesse fuori dalla norma, rendono "fuori dalla norma" chi le compie (inteso in senso statistico), li rende diversi, o anche solo imprevisti: immaginate che uscite con un amico che non vedete da qualche settimana e vi comunica di essere appena diventato single; prima domanda? perché? (ok, la seconda, dopo aver chiesto chi ha lasciato chi) É una cosa imprevista, inaspettata e ci interessa capire perché é successa.

Penso che ci possano essere delle spiegazioni che hanno radici nell'evoluzionismo: ci interessano le cause in modo da poter prevedere gli eventi: se sei un cavernicolo e impari che non devi accarezzare il leone sopravvivi, chi non lo impara… sopravvive meno.

Why oh why

Quando pensiamo ai moventi degli assassini cerchiamo sempre un qualche motivo razionale, che ci possa essere utile per spiegare, prevedere, proteggerci.

Allo stesso modo attori, scrittori, scienziati che dedicano la vita allo studio o a una carriera sono personaggi che culturalmente impariamo ad apprezzare, vengono eletti ad uno status superiore dell'uomo medio, occupano posizioni desiderabili: capire il loro perché, il motivo per cui hanno affrontato difficoltà e avuto successo potrebbe essere il lato positivo della medaglia evoluzionistica; non solo è utile sapere cosa non fare, ma anche cosa fare.

O forse è solo un grande viaggio mentale mio che non sta ne in cielo ne in terra e siamo tutti solo dei grandi ficcanaso.

Why oh why

Adesso che sei arrivato in fondo…

NON FAR CADERE LA PALLA

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