Whatever can happen...
La legge di Murphy non significa che succederà una cosa brutta, ma che tutto quello che può accadere accadrà. E a noi questo non dispiaceva per niente.
Murph: Perché tu e la mamma mi avete chiamata come una cosa brutta?
Cooper: No, non è vero.
Murph: La legge di Murphy.
Cooper: La legge di Murphy non significa che succederà una cosa brutta, ma che tutto quello che può accadere accadrà. E a noi questo non dispiaceva per niente.
Spero l'abbiate riconosciuto e spero l'abbiate letto con la colonna sonora di sottofondo. É un dialogo di Interstellar (film del 2014) in cui la figlia incazzata (Murph) chiede al padre (Cooper) perchè l'hanno chiamata Murph, dalla legge di Murphy, una "cosa brutta".
Non so quanto siete familiari con la legge di Murphy, è un'invenzione dello scrittore e comico Arthur Bloch, che recita "se una cosa può andare male, andrà male", perfetta sintesi della sfiga che a volte sembra perseguitarci, ormai ulteriormente sintetizzata nel più recente #vitadimerda.
I casi sono due: o Nolan (regista e co-sceneggiatore del film) si prende qui una licenza poetica (è pur sempre un film di fantascienza e ci sono distaccamenti dalla realtà ben più estremi di questo) oppure fa dire a Cooper una bugia a fin di bene per rassicurare la figlia; per quanto questa seconda opzione sia pienamente in linea col suo personaggio, vorrebbe però dire che è un po' stronzo ad averla chiamata cosi, se poi gli devi mentire per dire che in realtà è una cosa bella.
Questo comunque è poco importante, perchè è la frase in se ad avermi fatto pensare: tutto quello che può accadere accadrà, come una versione analogica della regola 34, quella secondo cui su internet esiste una versione porno di qualunque cosa possa essere immaginata: "se lo puoi immaginare, allora ne esiste una versione porno". Ovviamente, c'è un problema di base alla regola 34, lo stesso problema per cui Popper fece la sua famosa tirade a Freud: non può essere confutata. Una teoria, sostiene Popper, deve poter essere confutabile per essere considerata tale; dato che non è possibile scandagliare tutto internet per verificare l'esistenza o meno di quella specifica micro sottocategoria di porno, non è possibile dimostrare che non esista, e quindi non è possibile confutare la regola 34. Ma torniamo a noi.
Internet è nato nella seconda metà degli anni '60 come strumento usato dall'ARPA (Advanced Research Project Agency, agenzia dei progetti di rigerca avanzata del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti) per far comunicare computer tra di loro, nel tentativo di creare un sistema che non potesse essere distrutto da un missile russo (cosa che invece si temeva potesse accadere alla rete telefonica, allora unica risorsa di comunicazione).
Il Senato, invece, ha le radici nell'antica Roma, nato come organo di governo di uno dei più grandi imperi della storia.
Entrambi questi strumenti furono inventati con un obiettivo ben specifico e si sono poi evoluti in cose poco o per nulla prevedibili; pensate al ruolo di internet nella primavera araba o a quello che sono diventati i meme o tik tok: tutto nato perchè qualcuno aveva paura dei russi.
Nessuno avrebbe potuto prevedere queste evoluzioni, eppure non c'è un motivo per cui non sarebbero dovute succedere. Quindi alla fine Cooper aveva ragione, tutto quello che può accadere accadrà. Tutto.
Anche un crossover tra l'internet più becero e il senato? Tutto.
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