Too much L_____ will kill you

Cosa hai pensato quando hai letto questo titolo?
Avete riconosciuto al volo la frase e avete la canzone che vi suona in testa da quando avete visto l'anteprima della mail.
Non avete completato in automatico la frase, state pensando alle possibili soluzioni e non avete idea di quale sia la parola giusta
Come nei migliori quiz del Cioé, leggete le risposte:
Gruppo 1: va tutto bene, siete nel giusto. So che mi state ringraziando per avervi fatto venire in mente questa meravigliosa canzone.
Gruppo 2: c'è un problema. Fermate tutto e ascoltate
Ora anche voi potete porgermi omaggi per avervi fatto scoprire questa meraviglia eterna.
Dittatura musicale a parte, ora farò quello che i registi di Assassin's Creed hanno deciso di fare con l'adattamento cinematografico del videogioco: storpiare malamente una cosa uscita molto bene per cercare di farne qualcos'altro. La risposta giusta di oggi, infatti, non è love, ma libertà; e il senso la canzone resta comunque valido facendo questa sostituzione
"Too much
lovefreedom will kill you, just as sure as none at all"
(Più o meno: "Troppo amore può ucciderti, proprio come non averne per niente")
Non solo funziona da un punto di vista sintattico e di senso, ma anche da un punto di vista di reazione: in che senso troppo amore ti uccide? In che senso troppa libertà può ucciderti?
Sono entrambe cose a cui solitamente si pensa in termini di "di più è meglio", un po' come la pizza. Eppure riflettendoci sopra si capisce il come: siamo tutti rimasti vittima di un'infatuazione non corrisposta e sappiamo tutti cosa sono i delitti passionali, ma c'è anche la cardiomiopatia di Tako-tsubo (anche nota come sindrome del cuore spezzato) che è una vera condizione medica in cui il cuore subisce un danno temporaneo e improvviso a causa di un dolore psicologico (si, l'ho imparato guardando il Dr. House ma questo non la rende meno vera).
Appurato che i Queen avevano ragione anche da un punto di vista medico, che possiamo dire della libertà?
Ovviamente non stiamo parlando della libertà del tipo sconosciuto in Korea Del Nord, ma di quella libertà che vive in quella zona grigia notoriamente descritta nel concetto "la mia libertà finisce dove inizia la tua", che è solitamente il motivo per cui esistono (dovrebbero esistere) le leggi: tutelare i diritti di chi altrimenti vedrebbe questo confine calpestato (volevo scrivere "i più deboli" ma mi suonava un po' troppo Zorro). Per dirla con Jonathan Van Ness: "il fatto che tu possa, non vuol dire che dovresti."
La Patente
Facciamo un esempio pratico: guidare la macchina. É bello, divertente, stressante da morire, ti fa risparmiare un sacco di tempo, distrugge il pianeta e tutti vorrebbero farlo. Tutti possono farlo? No. Per guidare ti serve una patente, che dimostra che sai rispondere a 40 domande scritte da dei vecchi burocrati falliti che godono a scrivere testi arzigogolati e incomprensibili che non testano davvero la tua conoscenza della materia, ma quanto tempo hai passato a ripetere gli stessi quiz per impararli a memoria come un ratto da laboratorio hai studiato il codice della strada e hai superato un esame di guida.
Esiste qualcuno che non può guidare perché non riesce a prendere la patente? Eccome... Le stragi in autostrada succedono comunque? Certo che si, ma non per questo aboliamo la patente e facciamo guidare cani e porci: limitare la libertà di chi non si dimostra in grado di saper guidare in sicurezza rende più liberi e sicuri tutti gli altri.
Una precisazione su questa frase appena scritta: vengono limitate le tue libertà di autista non perché gli altri sono cattivi e sorprendentemente non si divertono a farsi investire, ma perché tu non hai saputo dimostrare di saper guidare in sicurezza, quindi limito la tua libertà per proteggere la collettività. Hai tutta la libertà di fare l'esame della patente 8000 volte fino a quando dimostri di saper guidare, nessun giudice si è alzato col piede storto e ha deciso arbitrariamente che Giannigiacomo Giannino non può prendere la patente. Sia ben chiaro: il problema è tuo.
Vi starete chiedendo il perché di questa acrimonia nei confronti di quei poveretti che magari non riescono a prendere la patente solo perché perché si agitano durante l'esame ma sarebbero poi degli autisti perfetti... E qui vi volevo: vi ho ingannati.
Mi aspetto che nessuno di voi possa pensare che sia giusto far guidare la gente senza patente, quindi vi ho presentato un esempio che ha un basso livello di emotività e non causa polarizzazione perché parlare di vaccini, Green Pass e diritto al voto a mente fredda non è mai facile, ma ora siete nelle mie grinfie quindi facciamo quello che dico io. Dai Queen al Green Pass, non ve l'aspettavate, vero?
Il Green Pass
Visto che siete convinti che non sia giusto far guidare le persone senza patente (se non ne siete convinti vi prego di farmelo sapere, sono onestamente molto curioso di sapere le vostre motivazioni), ditemi perché non dovrebbe essere giusto istituire una patente (il Green-Pass) per accedere ai locali pubblici che impedisca a chi non è vaccinato o in possesso di un tampone negativo di entrare. É per tutelare la collettività, proprio come la patente. Tutti hanno la possibilità di ottenerlo? Si, proprio come la patente (ovviamente i soggetti a rischio che non possono vaccinarsi o i bambini non sarebbero limitati dal Green Pass). Ti impedisce di vivere non averlo? No, puoi andare a piedi, in bici o con i mezzi pubblici se non hai la patente; puoi farti portare il cibo a casa, mangiare all'aperto o cucinare se non hai il Green Pass per entrare nei ristoranti.
Giustamente e per fortuna c'è chi si oppone a questa idea, come la Dottoressa Clare Wenham, professoressa di global health policy alla London School of Economics, che ha parlato al Telegraph di "apartheid da vaccini" che "dividerà la società in due classi, cosa che storicamente ha portato a situazioni di agitazioni civili."
Verissimo, ma forse stiamo ingigantendo la cosa. La maggior parte delle persone non sta evitando di vaccinarsi perché crede ad assurde teorie del complotto no-vax, ma solo perché è indecisa o in dubbio dopo mesi di fake news che circolano sui vaccini e delle - purtroppo - gravissime conseguenze sulla coagulazione in seguito al vaccino. In Francia non si sono viste rivolte popolari dopo l'introduzione di questa legge, si è vista una corsa ai vaccini con oltre 1 milione di prenotazioni nelle 24h dopo l'annuncio. La gente non vaccinata non era in piazza a ribellarsi contro la folle scelta del dittatore Macron di proteggere la parte di più debole della popolazione (ok, qualcuno si), era a casa aspettando che i contagi scendessero grazie all'impegno di chi invece è andato a vaccinarsi, sperando di beneficiare degli sforzi degli altri senza che loro ci rimettessero nulla.
Il diritto al voto
Siamo partiti da una cosa che esite (la patente), passando da una cosa che sta succedendo (il Green Pass) per una cosa che spero succeda: la patente di voto.
Oh si, il suffragio universale fa cagare e per quanto la democrazia sia una buona forma di governo sulla carta, è solo la migliore trovata fino ad ora, non la migliore in assoluto. Se poi pensate che la democrazia in Italia funzioni come era stata pensata nel 1946... think again, bitch.
La democrazia e il suffragio universale erano (forse) funzionali quando l'impegno politico era ancora considerato un valore e fare politica non equivaleva a essere riconosciuto come un parassita sociale. Nell'epoca della post-verità in cui viviamo il voto non può essere considerato solo un diritto, ma i difensori a spada tratta della democrazia e del suffragio universale dovrebbero ricordarsi che l'altro lato della medaglia è il dovere. Il dovere di sapere cosa stai andando a votare, il dovere di informarti su qual è il programma di quel politico che vuoi votare.
Il fatto che Facebook e Twitter abbiano limitato l'uso dei loro strumenti pubblicitari e di targeting per i soggetti politici durante le campagne americane dovrebbe essere un segno abbastanza evidente di quanto la politica si basi ormai sul marketing; non è più la politica che ispira le masse, è la politica che risponde al ventre molle delle persone, che ti dice quello che vuoi sentirti dire (per non parlare degli stratagemmi americani come il Gerrymandering, in cui si ridisegnano i confini dei distretti in modo che il più alto numero possibile di elettori del partito opposto contino in un solo distretto e abbiano l'impatto minore... Democrazia).
Al netto di questa tirade, c'è chi giustamente fa notare che il suffragio universale è un diritto che chi è venuto prima di noi si è sudato e guadagnato con le unghie e con i denti, che toglierlo sarebbe assurdo e un ritorno al passato. Non sto suggerendo di togliere il suffragio universale limitando l'accesso al voto a delle classi sociali, sto suggerendo di impedire a chi non sa come viene eletto il presidente del consiglio di andare a votare. Andare a votare come se nulla fosse, come se fosse solo un diritto, votando per chi hai visto più volte su facebook, o perché vota cosi tutta la gente che conosci, è una mancanza di rispetto - secondo me - molto più grave.
Andare a votare il referendum sulle piattaforme petrolifere senza sapere neanche cosa sono, non è giusto. Andare a votare per il governo pensando di eleggere direttamente Conte, è assurdo.
Quanti danni si possono fare guidando la macchina senza patente? Quanti più danni puoi fare votando a caso? Perché per la prima serve una patente e per la seconda no?
Questo discorso è diventato molto serio molto in fretta, quindi mi fermerei anche qui.
Vi siete meritati razione tripla di stupidità, ciao.