Carta igienica: sostenibilità dietro porte chiuse
Lo so, era ora. Non aspettavate altro. Trattenete l'entusiasmo e cercate di non spaccare lo schermo per l'emozione.
I. Storia della carta igienica
Sarò breve e se volete la versione completa ve la andate a leggere su wikipedia.
Il primo riferimento alla carta igienica si ha con il Yan Zhitui che ha vissuto nella Cina del 6° secolo DC e che ha scritto - evidentemente intendendolo come un complimento - che non si sarebbe pulito il culo con della carta su cui ci fossero scritti passaggi o citazioni dei 5 classici o i nomi dei saggi.
Paper on which there are quotations or commentaries from the Five Classics or the names of sages, I dare not use for toilet purposes.
Sempre in Cina, ma nel 14° secolo, si parla di quantitativi da produrre per la corte imperiale: circa 720.000 fogli da 60x90cm dovevano essere forniti annualmente durante tutta la dinastia Ming.
Dopo varie apparizioni in libri e storie, arriviamo a Joseph Gayetty che ha l'invidiabile onore di essere considerato l'inventore della carta igienica moderna nella seconda metà del 19° secolo.
Toilet paper had little pieces of wood embedded in it. It was made splinter-free in the early 1930’s. pic.twitter.com/5JJ2pYJGyC
— Did You Know? (@Know) May 12, 2015
Una nota interessante che da un'idea della qualità della carta di allora, è che la Northern Tissue company negli anni 30 promosse la propria carta igienica come "senza schegge".
Fine della parte storica.
II. Perché stiamo impiegando tempo a scrivere e leggere cose sulla carta igienica?
Le ragioni - che ci crediate o no - sono molteplici.
Tanto per incominciare è qualcosa che - si spera - usiamo tutti. Con tutti intendo egocentricamente noi occidentali, dato che il 70% del mondo non usa carta igienica per motivi che vanno dal non potersela permettere al non avere alberi per produrla. Toiletpaperhistory.net archivia questa informazione nella sezione fun facts about toilet paper, perché deforestazione e povertà sono all'ordine del giorno di qualunque comico che si rispetti.
Come sempre, c'è chi non ha nulla e chi ne usa tanta: oltre al noto fenomeno dell'anno scorso di gente che comprava carta igienica come se non ci fosse un domani, sempre secondo l'autorevolissimo Toiletpaperhistory.net, la creatura mitologica nota ai più con l'appellativo di americano medio usa 67 strappi di carta igienica al giorno, per un totale di circa 100 rotoli all'anno (ma wikipedia dice solo 23.6. Mah).
Chiaramente la cosa fa pensare, ma onestamente non saprei giudicare se sono tanti o sono pochi, ne me la sentirei di supportare Sheril Crow quando ha suggerito di usare un solo strappo a seduta, evidentemente Sheril non è infastidita dai tarzanelli (si si, ok calma non agitatevi, avete ragione: ci sono alternative alla carta, quindi non è detto che vada in giro con i tarzanelli, ma se avete aperto il link che vi porta alla sua pagina di wikipedia avrete forse letto che la Sheril mi è americana, quindi notoriamente non molto affine al bidet. Grazie Sheril, ciao Sheril)
Tutto questo per dire che - come ci fanno sapere gli amici del Guardian - la carta igienica sta diventando sempre di più un problema ambientale, a causa dell'aumento di consumo - e quindi di produzione - di carta igienica di lusso, quella bella bianca e morbida che sofficemente ci accarezza i deretani.
L'affollata redazione di Apium Litterae ha molto a cuore lo stile di vita sostenibile dei suoi lettori, e quindi ecco la...
III. Guida all'uso ecologico della carta igienica
In cuor mio non me la sento di suggerirvi di usare carta igienica riciclata che può tendere più alla carta vetro che alla bambagia (non perdetevi però quest'opera d'arte dedicata alla carta vetro), ne tantomeno di non usarla e dedicare la vostra totale attenzione al bidet.
Ma quindi, come si può migliorare il nostro uso di carta igienica? Come in quasi tutte le cose, il segreto sta nella tecnica.
Scenario: siete comodamente adagiati sul trono, avete adempiuto ai vostri doveri e ora avete la vostra fidata alleata tra le mani. Come la usate?
Ci sono varie opzioni, che possiamo riassumere cosi:
Approccio "finche ce n'è la uso", anche detto caotico: un randomico quantitativo di strappi, appallottolati o arrotolati attorno alla mano, un passaggio e via. Neanche a dirlo, un grosso spreco. Voto 0
Approccio "mi piego ma non mi spezzo (si spera)": passa, piega a metà, passa, piega a metà, passa, piega a metà... fino a che si riesce. Il limite ultimo è definito da una funzione che tiene in considerazione la vostra propensione al rischio e la vicinanza di una fonte d'acqua per lavare le mani in caso di errore.
Approccio "a fisarmonica": simile al precedente, ma con una sostanziale differenza: passaggio e piega non vengono fatti sulla metà, ma verso un'estremità, usando pian piano tutta la striscia. Questa tecnica sofisticata mi è stata presentata da un maestro dell'arte cacatoria che sottolineava una limitazione importante: lunghezza della striscia che deve essere contenuta per evitare un indesiderato contatto prematuro con l'acqua.
Approccio "uno strappo e via": incentivato da alcuni bagni pubblici che offrono carta igienica a strappi singoli, anche questo approccio è fortemente correlato con la vostra propensione al rischio e al quantitativo di veli presenti nel suddetto strappo.
Ho elencato queste scuole di pensiero in ordine di efficienza (e quindi di sostenibilità), ma siccome so già che qualcuno di voi contesterà questa graduatoria, eccovi i calcoli che mi hanno portato a questa classifica.
L'approccio caotico e l'approccio "uno strappo e via" sono evidentemente il peggiore e il migliore, è abbastanza lapalissiano; quello che resta da chiarire è il resto del podio: piega a metà o a fisarmonica?
Partiamo da due strisce uguali da 10 strappi l'una e consideriamo che un passaggio occupa uno strappo.
Piega a metà: 10 strappi - passaggio - 5 strappi - passaggio - 2.5 strappi - passaggio - 1.25 strappi - passaggio - fine. Totale: 4 passaggi
Piega a fisarmonica: 10 strappi - passaggio - 9 strappi - passaggio - 8 strappi - passaggio - .... Totale: 10 passaggi
É quindi evidente come la piegatura a fisarmonica sia migliore di oltre il doppio rispetto a una pigra piegatura a metà. É anche vero che richiede più attenzione e precisione, ma per salvare il mondo bisogna sforzarsi un minimo.
In alternativa potete comprare carta igienica fatta col bambu, che è più sostenibile grazie al fatto che il bambu cresce molto più in fretta delle altre piante. Questa force un po' pricey a 1,20€ a rotolo, ma se vi garba la cosa potreste anche trovarla a meno. Oppure potreste cercare della carta igienica fatta con il latte avanzato, grazie alla start up tedesca QMilk che trasforma una proteina del latte in fibra. O usare di più il bidet. O installare una tavoletta del wc con bidet integrato "alla giapponese" (guardatevi questa bellissima televendita).
Insomma, di cose se ne possono fare tante, oppure - se la vostra coscienza poi vi lascia dormire sonni tranquilli - potete anche sprecare tutta la carta che volete e nessuno (in teoria) lo saprà. Fate vobis.
IV. Ricerche che fanno bene
Visto che parliamo di sostenibilità in ambito di carta e alberi, oggi chiudo parlando di Ecosia, un browser che usa i proventi per piantare alberi.
In alternativa, potete anche utilizzare Tab For A Cause che vi mostra dei piccoli ad quando fate ricerche e poi potete decidere a quale ente benefico donare i vostri proventi.
Questi due sistemi funzionano sia da pc che su mobile, non costano nulla e fanno qualcosa di buono: meglio di cosi...
(NB: purtroppo i due non funzionano in contemporanea)
Complimenti, sei arrivatə in fondo e ti meriti un premio:
Goditi questo MANDALA di MANDELA e MANDOLINI
*Non è davvero il capostipite della dinastia Ming, come potete vedere quello è un rotolo moderno, mentre all'epoca usavano fogli da 60x90 centimetri.