Si può capire da quanto una persona mi conosca in base a quanti progetti per il mio futuro ha sentito.
Una di queste persone invece agisce da sempre nell’ombra di un agente segreto. È sparito per mesi senza dire (quasi) a nessuno dove andasse, tra il non volersela tirare (nel senso di non vantarsi) e il non volersela tirare (la sfiga). Don’t jinx it. Non dire niente che ti porta sfiga.
In un certo senso ha ragione. Gli ho sempre dato dello scemo ma alla fine ha ragione lui. Ho letto recentemente un articolo (forse citava uno studio, non mi ricordo. Forse era questo) che suggeriva di non raccontare i propri piani, perché questo toglie forza alla voglia di realizzarli: raccontare il proprio futuro da una scarica di dopamina simile a quella di quando lo si realizza. Dire “voglio fare lo scrittore” da gioia quanto diventarlo davvero, senza la trafila di ore davanti al pc e porte in faccia. Quindi alla fine ci sediamo sugli allori e sul contratto a tempo indeterminato con pochi rischi e poche dopamine. Tra un mese ci sarà un nuovo progetto da raccontare e andiamo avanti.
Un altro ostacolo che incontro è restare imbrigliato nella forma e tralasciare il contenuto. Neanche nella forma stessa, ma nel formare. Il meglio nemico del bene, il formattare e organizzare nemico del fare, manco fossi il NYTimes o scrivessi quel connubio pornografico di contenuto e formattazione che é Dense Discovery. Avrei voluto scrivere del viaggio alle Hawaii, per raccontarlo a voi, per ricordarcelo noi. Ormai a molti l’abbiamo raccontato, ma a chi interessa? Quante foto metto? Lo organizzo per giorni? Per isola? Lo pubblico o lo invio per email? In quale sezione? Ha senso con il resto dei post? Continuo con substack o vado su beehiiv come stanno facendo in tanti? Li posso formattare meglio. Su substack posso fare le gallerie di immagini. Ho una bozza aperta da un mese e non riesco ad andare avanti. Forse ci riusciró, ma non trattenere il fiato.
Questo articolo/post/pensiero (altro tema su cui mi incaglio, come si chiamano ste cose che vi mando? Email? Numero? Uscita?) va apposta contro tutte le best practices. Lo sto scrivendo di getto, da smartphone. Non ha un buono slug, non ha immagini, ne tag. Non è programmato all’ora giusta, non lo rileggo neanche. Non parlo del fatto di essere sparito per mesi, non prometto un grande ritorno, non vi chiedo di condividerlo con nessuno. Dei due link che ho messo uno è probabilmente quello sbagliato. Ve ne scrivo giusto un paio fatti bene:
Mentre scrivo ascolto alaskan tapes e mi frullano in testa questi tre articoli che ho letto questo weekend e vi consiglio:
The hidden cost of your supermarket salmon - che racconta i costi del salmone sull’economia e stabilità alimentare dei paesi dell’africa occidentale. (FT$)
How to quit capitalism. Non particolarmente life-changing, ma ha alcuni spunti interessanti. (Medium)
We need your email address. Spiegazione di 404 media sul perché hanno inserito un grado di frizione per accedere ai loro articoli (spoiler: contro lo sfruttamento del loro lavoro tramite AI). (404 media)
Buona domenica. Don’t jinx it. Vado a comprare i detersivi in sconto.