Karoshi
Working hard or hardly working? Ba-dum-tssss
Sapete quelle parole che non hanno una traduzione diretta in altre lingue? La mia preferita in assoluto è una parola tedesca: shadenfreude, che wikipedia traduce come 'gioia maligna', una traduzione che fa a dir poco cagare. Shadenfreude è quella sensazione di gioia che proviamo quando vediamo le disgrazie altrui, come Adinolfi che non prende manco l'1% alle elezioni di Roma o i no-vax che si ammalano di covid o Trump che viene bannato da Facebook fino al 2023, decide di aprire un suo blog che assomiglia molto a Twitter e poi lo chiude perchè non lo cagava nessuno. Bellissimo.
Di queste parole intraducibili il giapponese ne ha parecchie, una di queste è karoshi, che rappresenta una causa di morte; purtroppo non vedrete nessuna puntata di 1000 modi per morire in cui qualcuno morirà per karoshi, perché è una morte decisamente noiosa e triste: morte per troppo lavoro (attacco cardiaco legato ad eccessivo stress).
Il fatto che un paese abbia una parola per descrivere questo tipo di morte è indicativo di come vivano il lavoro, motivo per il quale ha fatto notizia la decisione del governo di inserire nel report annuale sulle policy economiche la raccomandazione alle aziende di passare alla settimana lavorativa di 4 giorni. Ovvero? ovvero ridurre la settimana lavorativa da 5 a 4 giorni, mantenendo lo stipendio pieno.
I. L'idea
Nella mente dei legislatori giapponesi ci sono vari effetti positivi legati a questa riduzione del tempo in ufficio: dall'ovvio miglior bilanciamento vita-lavoro, al boost economico che può derivare da un giorno extra di libertà in cui spendere, allo stop al grave calo demografico che sta subendo il Giappone negli ultimi anni (l'idea è non costringere le persone a scegliere tra lavoro e famiglia, dato che al momento sta vincendo il primo a discapito della seconda).
L'idea in se non è affatto nuova, c'è anche un movimento, il 4 Day Week che fornisce un po' di dati e da anche la possibilità di firmare una petizione per mostrare di essere interessati alla cosa, perché non è abbastanza ovvio che la gente vuole lavorare meno ed essere pagata uguale. (Ci dicono anche che il 78% delle persone è più felice e meno stressata lavorando 4 giorni…)
Forbes addirittura dice che il futuro del lavoro sarà non solo con una settimana da 4 giorni, ma anche che i 4 giorni in cui si lavorerà saranno da 5 ore… Siamo al limite del clickbait.
Ci sono vari casi riportati di aziende che sono passate ad una settimana più corta e ne hanno tratto dei benefici (l'ultima nota è Kickstarter) e sul sito del movimento trovate tutto un white paper che parla degli esiti di uno di questi esperimenti, ma ve li dico un po' in soldoni sotto (questa newsletter forse la dovevo chiamare "in soldoni"... va beh troppo tardi).
I. Prendi 5, paghi 4
Prendi lo stipendio di 5 giorni, "pagandolo" col lavoro di 4.
Ti pagano un giorno in cui non lavori.
52 giorni di ferie in più all'anno.
Weekend di 3 giorni.
2 sabati alla settimana.
Mi sembra chiaro dove stia il vantaggio per i lavoratori, no?
Ok, vero, 4 giorni lavorativi non vuol dire per forza weekend di 3 giorni: potresti stare a casa martedì, mercoledì o giovedì, d'altra parte in un momento in cui non tutti lavorano 4 giorni bisogna assicurare una presenza in ufficio nei canonici 5 giorni, quindi mi aspetterei almeno dei turni sui 4 giorni. Ma comunque non è niente male, direi.
Chiaramente ci sono dei rischi in questo cambio:
"Sei pigro"
Tutti conosciamo qualcuno che ci tiene a farti notare che lavora più di te, che sta in ufficio fino a tardi e sostiene da solo il peso del PIL italiano. Iniziamo col dire che se (fai un lavoro d'ufficio e) ci metti 10-11 ore a fare quello che dovresti fare in 8 o sei pirla o sei disorganizzato (o entrambi), ma il problema non sono gli altri che lavorano "meno di te".
Chiudiamo col paragonare al "lavoro solo io" al "ho il macchinone"... Devi compensare qualcosa?
"Già non sto dietro a tutto cosi, figurati con un giorno in meno"
Vero, lavoriamo tutti tanto e il tempo sembra non basti mai… Eppure basta sempre.
Ci sono due fenomeni interessanti su questo aspetto: uno è descritto dalla legge di Parkinson (si chiama uguale ma non è lui)
«Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo.»
Cyril Northcote Parkinson
l'altro è legato alla legge di Pareto, che nel mondo del lavoro può essere descritta come "l'80% del lavoro viene fatto nel 20% del tempo".
Pensateci: quanto tempo perdete al lavoro ogni giorno? Ecco. Se aveste 4 giorni per fare il lavoro di 5 magari quel meeting lo fareste durare 30 minuti invece di 1 ora e quel muro di parole che chiamate mail lo ridurreste a 3 righe, per dire.
"Ma a te li pagano gli straordinari?"
No.
Ed è un rischio. Anche qui la storia è piena anche di aziende che dicono una cosa ma poi si aspettano che i dipendenti ne facciano altre, nell'ultimo periodo il "si ok, sei in cassa integrazione ma lavori comunque".
Quello che potrebbe succedere è che ci si aspetti che i dipendenti lavorino anche quando non dovrebbero - specialmente con il lavoro da remoto: "dai oh una mail mandala, sei a casa a far niente".
I. Prendi 4 paghi 5
Per l'azienda il beneficio può essere meno evidente: paga le persone per 5 giorni, ma loro ne lavorano solo 4.
Sorvolando il fatto che può essere semplicemente visto come un aumento del 25% sullo stipendio invece che come un giorno in meno lavorato, abbiamo appena detto che lavorare 5 giorni invece di 4 non vuol dire lavorare di più: è il senso del lavorare per obiettivi e non per orari prestabiliti… che te ne frega se un report te lo scrivo la notte di domenica o tra le 9 e le 18 del lunedì?
Eppure l'effetto non solo non è negativo, ma è positivo: il white paper di cui sopra ci dice che il 64% delle aziende ha visto un miglioramento della produttività, il che ha senso. Se si lavora pensando di non aver tempo e sfrondando tutte le pratiche inutili, non è che lo si fa quanto basta per stare nei limiti: l'ansia di non stare nei tempi e bucare scadenze possono portare a una miglioria del modo di lavorare in generale, con un'ottica un po' più positivista potremmo dire che è un cambio di mentalità che migliora la produttività e l'efficienza.
Infine, l'azienda si presenta con un benefit in più (o uno stipendio più alto) rispetto ai competitor, aumentando la sua attrattività per i talenti e i lavoratori più qualificati.
D'altra parte questa cosa del lavorare 5 giorni su 7 è una conquista relativamente giovane: parliamo dell'inizio del 20° secolo negli Stati Uniti, per consentire agli ebrei di rispettare lo Shabbat. Se teniamo una prospettiva storica ancora più ampia, prima si lavorava sempre. Pensate al contadino medievale: non c'erano orari, non c'era uno stipendio; vuoi mangiare? Lavora. Ah, devi anche pagare la decima alla chiesa e mandare una parte del raccolto al valvassino di turno.
Quindi possiamo dire che questo aspetto è in evoluzione, possiamo sperare in un futuro in cui non si debba lavorare proprio, ma forse ci estinguiamo prima.
"Il segreto per non lavorare è trovare qualcosa che ti appassioni, sarà come non lavorare mai neanche un giorno"... ma sparati.