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Di portafogli, amore e Gabry Ponte
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Di portafogli, amore e Gabry Ponte

Daniele Selmi
Jul 31, 2021
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Di portafogli, amore e Gabry Ponte

Ieri sera ho lasciato il portafoglio su una smart di Share Now.

Per darvi un riferimento della gravità della cosa, la signorina dell'assistenza clienti ha commentato con un "oh cazzo" (non è vero, ha detto "oh cavolo" ma non rende allo stesso modo)

Di portafogli, amore e Gabry Ponte

Facciamo un passo indietro.

Ieri era venerdì, fine di una settimana, fine di una settimana lunga, ultimo venerdì prima delle ferie, la sera era dedicata a un compleanno, alle 21 cena a casa di amici: immaginate il mood.

Nel vestirmi faccio la scelta discutibile di mettere dei pantaloni cargo, le cui tasche laterali dovrebbero essere molto comode, invece - appena mi siedo in macchina - il portafoglio che avevo nella tasca sulla gamba destra si trasforma in uno strumento di tortura. Faccio la mossa: appoggio il portafoglio nel porta bibite della smart, "tanto me lo ricordo". Stanchi dalla settimana, carichi e affamati per la cena, scendiamo dalla macchina vino in una mano e regalo nell'altra.

Il portafoglio non me lo sono ricordato.

45 minuti dopo è ora di andare a prendere la cena; sono passato da un lieto e sorridente "si si, Salvo vengo io con te al ristorante" a urlare in panico "RIPRENOTA LA MACCHINA", come se fosse ovvio che ci avevo lasciato dentro il portafoglio. La macchina era già stata presa.

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Tranquilli, ho preso bene il fatto di perdere tutti i documenti a 2 giorni lavorativi dalla partenza per le vacanze all'estero.

Apro le app delle varie banche e blocco tutte le carte nel giro di 20 secondi (qui è dovuto un grazie agli sviluppatori delle app di Intesa, Illimity e N26), non ho mai contanti nel portafoglio, quindi resta solo il peggio del peggio, la fatica a cui neanche Ercole si sarebbe sottoposto: rifare i documenti.

Nel frattempo è entrata in gioco la signorina che lavora per il servizio clienti di Share Now, che reagisce con l'utilissimo "oh cavoli" di cui sopra (a quanto pare espressione diffusa anche in Grecia, da dove rispondeva). Oltre a questa simpatica reazione, l'unica altra cosa che abbiamo ottenuto (parlo al plurale perché a questo punto era un'esperienza collettiva; avevamo lasciato il portafoglio in macchina, anche gli amici che non erano mai usciti da casa quella sera) è stato di bloccare la macchina al termine del noleggio, in modo che non venisse riprenotata da altri (che per altro è stato il noleggio più lungo della storia di Share Now: ci hanno messo più di 1 ora a chiuderlo, tempo che si può anche tradurre in "poco meno di 3 chiamate al servizio clienti").

Prima considerazione: siamo arrivati a un punto in cui - per privacy - Share Now non può contattare i propri utenti: tutti gli operatori ci hanno detto che è assolutamente impossibile per loro chiamare gli utenti che hanno un noleggio in corso. WTF. Potevamo solo aspettare.

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Allineamento astrale, dopo oltre un'ora di noleggio, chi guidava la macchina è tornato esattamente dove aveva preso la macchina: è riapparsa a 300m da dove l'avevamo lasciata. Si corre. In ciabatte e canottiera (*) scendo nelle strade di city life verso l'indirizzo approssimativo della macchina, sapaventando una signora e il suo bellissimo microcane. Ma il portafoglio non c'era.

(*) Ok, era una festa di compleanno, ma a casa di amici.

Ecco la seconda lezione della serata: dopo aver visto il mio ragazzo - una persona notoriamente pulita e attenta all'igiene - sollevare tappetini e mettere le mani in ogni punto di una macchina a noleggio per cercare il mio portafoglio, ha compiuto il gesto d'amore massimo: ha messo le mani nei cestini li intorno per verificare se qualcuno l'avesse buttato dopo aver appurato che non c'era dentro nulla di utile. Non c'era neanche li. (Matteo ha camminato per tutto il ritorno con le braccia aperte per tenere le mani più distanti possibili dal resto del corpo).

Dopo essere tornati, aver consumato metà flacone di sapone e aver verificato con la polizia che non fossero state fatte segnalazioni sul ritrovamento di un portafoglio, la serata è proseguita a suon di "ma cosa lo rubi a fare un portafoglio?", "io lo lascerei li" e "l'avranno buttato, sti infami", il tutto intervallato da bocconi di meringata dell'Unes, più che mai necessaria per risollevare gli spiriti.

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Decisi a passare in caserma a far denuncia, abbiamo concluso la serata in anticipo, anche per lasciare ai nostri amici il tempo di prepararsi per la partenza in notturna delle loro vacanze. L'uscita di casa ci ha quindi visti: stanchi, sporchi, sudati, demoralizzati, con una bottiglia di Ferrari aperta che non avevamo finito (e non potevamo lasciare perché sarebbe andata a male dato che i nostri amici partivano) e assolutamente senza voglia di andare in caserma a spiegare il tutto per fare denuncia.

Mentre tornavamo verso casa (sempre a bordo di una macchina a noleggio) nello stato appena descritto, ad un semaforo l'universo ha deciso di fare una delle sue mosse e ci affianca una macchina che era il nostro esatto opposto: due ragazze, su una macchina di proprietà, tutte in tiro e cariche per la serata, contente come delle pasque che cantavano a squarcia gola Geordie di Gabry Ponte. Noi non avevamo neanche acceso la radio. Avevamo del buon vino tra le mani, loro nel sangue.

Il piano era quindi quello di passare da casa, prendere il passaporto, lasciare il vino, mettere le scarpe e andare in caserma. A 500 m da casa mi chiama un numero sconosciuto, a cui corrisponde una voce dall'accento... diciamo sudtirolese... che si identifica come appuntato della caserma di via tal dei tali. Ecco, diciamo che era Sugar della Scuola di Polizia di Aldo Giovanni e Giacomo: attento, vispo, preciso. Non era assolutamente più simile a Dexter, era proprio come Sugar.

Di portafogli, amore e Gabry Ponte

"Lei è Selmi Daniele?"

"Si"

"Ha per caso perso qualcosa stasera?"

Si può perdere qualcosa intenzionalmente? "Si ho dimenticato il portafoglio su una macchina a noleggio"

"Ecco ce l'abbiamo noi. Quando vuole passarlo a prendere?"

"Subito, arrivo subito"

"Ah subito? Va beh, ha un documento per farsi identificare?"

"Si ho il passaporto, passo a casa a prenderlo e arrivo"

"Ah perché lei non è a casa?"

Si faccia i cazzi suoi / Secondo lei perdo il portafoglio a casa mia? / Perché dovrei essere a casa? "No ci sto andando ora per prendere il passaporto"

"Va bene, a tra poco"

Nel portafoglio c'era tutto, tessera della metro, carte di debito, carta di identità, patente, tessera sanitaria (Bill Gates quando vuoi metterci i chip sottopelle basta dirlo e io ci sono), anche la fototessera di un (allora 13enne) sant'uomo che ha frugato nel pattume per me e la tessera a punti dell'autolavaggio con ben 2 bollini su 10.

In conclusione, in un periodo di consiglieri texas rangers, disinformazione, e astio reciproco tra vaccinati e no-vax, le persone decenti esistono ancora. Anche a Milano.

Di portafogli, amore e Gabry Ponte

Ora potete guardare gli spostamenti delle placche tettoniche avvenute in 1 miliardo di anni compressi in 40 secondi e il rifacimento di Star Wars in codice ASCII. Ciao.

No dai, non posso lasciarvi con Gabry Ponte.

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